Il Congresso, rivolto soprattutto ai professionisti operanti nell’ambito delle Neuroscienze (Psicologi, Medici Chirurghi specialisti in Neurologia, Psichiatria, Psicologia Clinica, Psicoterapia, Medicina Fisica e Riabilitativa, Neuropsichiatria Infantile, nonchè Logopedisti, Fisioterapisti, Neuropsicomotricisti dell’età evolutiva ecc...), farà il punto sullo stato dell’arte delle nuove tecnologie, per studiare la funzionalità neurale e per curare patologie neurologiche e psichiatriche. Gli obiettivi del Congresso sono l’aggiornamento professionale e la diffusione delle conoscenze relative alle nuove frontiere neuroscientifiche al fine di utilizzare nuove neurotecnologie per la Diagnosi e la Riabilitazione Neuropsicologica per: - esplorare il cervello in modo non invasivo per vedere se e dove funziona male, attraverso nuove tecniche e software di neuroimaging che possano individuare marcatori specifici e visibili in determinate aree cerebrali e supportare il medico nella diagnosi preventiva e pre-clinica di malattie neurodegenerative al fine di curarle con maggiore efficacia;
- utilizzare la Tele-Riabilitazione per il trattamento dei disturbi cognitivi e comportamentali, nuovi software di valutazione e riabilitazione neuropsicologica per un’accurata valutazione neuropsicologica, il trattamento dei disturbi neurocognitivi ed il potenziamento delle funzioni cognitive quali ad esempio la memoria;
- utilizzare nuovi strumenti non invasivi, che agiscono direttamente sul cervello, attraverso stimolazioni magnetiche ed elettriche transcraniche (TMS, t-DCS e rTMS), per favorire la neuroriabilitazione, anche in soggetti anziani (Alzheimer), attraverso la possibilità di modificare l’eccitabilità corticale e la conseguente (ri)modulazione dei meccanismi di rilascio e ricaptazione (reuptake) dei neurotrasmettitori, permettendo, grazie alla plasticità del cervello, di ripotenziare le funzioni cognitive compromesse mediante la riattivazione di network cognitivi di cui i neuroni colpiti dal processo neurodegenerativo fanno parte;
- curare disturbi cognitivi e comportamentali e migliorare le funzioni cognitive, comportamentali e le proprie performance, imparando ad autocontrollare parametri neuropsicofisiologici, modulando ed autoregolando il nostro Sistema Nervoso Autonomo (S.N.A.) ed il Sistema Nervoso Centale (S.N.C.), grazie all’ausilio di sofisticate apparecchiature (Biofeedback e Neurofeedback Training), che permettono di regolare funzioni biologiche che di norma non sono sotto il controllo volontario ed intervenendo, mediante l’informazione che proviene dall’elettroencefalogramma (E.E.G.), sulle onde cerebrali, per aumentare le capacità di attenzione, concentrazione, memoria e apprendimento, e le performance, in generale, aumentando anche il Quoziente Intellettivo e ottimizzando la capacità di cambiare stato mentale a proprio piacimento in base all’attività da compiere. Il Neurofeedback Training sta divenendo uno dei più importanti approcci terapeutici in Psicologia, Neurologia, Neuropsichiatria infantile, in alternativa all’uso di psicofarmaci, in quanto in grado di modificare le connessioni tra le cellule cerebrali senza un intervento di tipo biochimico e senza effetti collaterali;
- usare e fare esercizi con veri e propri robot, presenti in centri di riabilitazione robotica e frutto di futuristici progetti di ingegneria neurorobotica, come supporto per recuperare un deficit motorio o cognitivo;
- controllare con il proprio cervello un agente artificiale reale o virtuale grazie alle nuove neurotecnologie ingegneristiche, collegare reti neurali a reti informatiche, interagire con un sistema di realtà virtuale, grazie ad interfacce uomo-macchina, vivere un’esperienza mentale in grado di far credere al soggetto di “essere lì” presente sulla scena e nel mondo virtuale, interagendo con l’ambiente indossando un casco all’interno del quale viene proiettato il mondo virtuale, utilizzare la realtà virtuale immersiva e studi di E.E.G, incorporando (embodiment) un agente artificiale (avatar) a scopo di ricerca per fornire contributi neuroscientifici per la creazione ingegneristica di dispositivi di interfaccia uomo-macchina sempre più flessibili;
- utilizzare interfacce naturali (NUI), interfacce organiche, che costituiscono l’attuale paradigma nell’interazione uomo-macchina basate come il tatto, la vista, la parola, che uniscono l’esercizio fisico con le caratteristiche dei videogame interattivi in ambienti virtuali, simulati al computer (exergame), per favorire l’apprendimento delle abilità motorie e cognitive in età evolutiva ed il supporto agli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES), mediante software progettati per l’ambito educativo e riabilitativo; far conoscere progetti di sperimentazione clinico-rieducativo per sviluppare le capacità di concettualizzazione e la metacognizione in bambini in età prescolare e con difficoltà scolastiche;
- tenere in considerazione la neurobioetica, l’etica delle Neuroscienze e delle Neurotecnologie per dimostrare come gli enormi sviluppi delle neurotecnologie (neurogenetica, cellule staminali neurali, neuro psicofarmacologia, stimolazione cerebrale profonda, stimolazione magnetica transcranica, nanotecnologie neuroriparative, interfaccia cervello-macchina, cyborg di quinta generazione), necessitino di un approccio etico al loro utilizzo.
- Di questi e altri futuristici “interventi” sul cervello umano, già attuati in varie parti del mondo e oggi presenti anche in Italia, parleranno neuroscienziati italiani che stanno sperimentando queste nuove neurotecnologie, al III Congresso dell’Associazione Italiana di Neuropsicologia (AINp).
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